CATACOMBE DI

PARIGI

Quando ero catafilo......

(SPELEOLOGIA URBANA)

 

Non molti in Italia sanno che il sottosuolo di Parigi è intersecato da una fitta rete di gallerie, che i francesi chiamano da sempre CATACOMBE. Non si tratta di gallerie fognarie, nè di scantinati, ma del risultato degli scavi nel tufo (materiale di cui è ricco il territorio sul quale si sviluppa Parigi) iniziati già in epoca romana allo scopo di portare alla luce materiale per la costruzione della città. Queste gallerie sono mediamente a circa 30 metri di profondità e alcuni metri al di sotto della rete fognaria e della Metropolitana. Si era andati a scavare così in profondo per non compromettere la stabilità della città.

Nei secoli questi labirinti (si parla di centinaia e centinaia di chilometri) sono stati utilizzati dai parigini per gli scopi più diversi: sono stati ripostigli dove nascondere ricchezze, luoghi dove riunirsi segretamente, cantine per il vino, spazi dove riversare le ossa dei morti, segrete di conventi e di palazzi, rifugio per i partigiani e quartier generale degli occupanti nazisti, covi per criminali e per clochard, e ancora aree di convivio e festa per congreghe di studenti e bande di giovinastri. In tempi più recenti sono diventati anche bunker antiatomici per gli edifici dei ministeri sovrastanti.

In questa raccolta fotografica degli anni '80, alcuni ricordi delle sei volte in cui, grazie alla conoscenza di uno dei più esperti "catafili" parigini, ho avuto la possibilità di calarmi, (in anni e mesi diversi) in questo affascinante mondo sottostante.

I volti delle persone ritratte sono oscurati in quanto in Francia scendere nelle CATACOMBE è reato (sia pure di tipo amministrativo, in quanto queste gallerie sono di proprietà pubblica). Non a caso c'è un nucleo speciale della polizia parigina che si occupa proprio di lottare contro il fenomeno della Catafilia e passa gran parte del suo tempo ad ispezionare i sotterranei e a farne chiudere gli accessi (che i giovani catafili cercano continuamente di riaprire).

Questi accessi sono davvero pochi: ne ricordo uno nei pressi di Montparnasse, da un pozzo nel giardinetto all'interno di una casa in rovina abitata da clochard (cui offrimmo qualche franco per averci aperto la finestra che dava sul cordile del pozzo). Un altro partiva da una galleria abbandonata all'interno del parco di Montsouris. Un altro ancora era da un tombino piazzato nel bel mezzo di una stada vicino alla facoltà di Farmacia.

In genere si entrava verso le 11 di sera e si usciva verso le 5 o le 6 del mattino (non necessariamente dallo stesso luogo di ingresso): l'attrezzatura era quello dello speleologo.

E'anche importante segnalare che oltre alle Catacombe "proibite" che presento in questa ed altre pagine, esistono delle Catacombe UFFICIALI che chiunque può visitare dall'ingresso di Place Denfert Rochereau. Si tratta fondamentalmente di un immenso ossario un tempo collegato al resto delle rete ma debitamente separato con spesse mura che sono state innalzate per impedire l'accesso dei catafili.

L'OSSARIO

Nelle foto qui sotto quattro momenti della mia prima esperienza nella Catacombe (1985): siamo nel punto in cui ai tempi della Rivoluzione vennero fatti confluire i resti di alcuni cimiteri e le ossa dei defunti (quasi tutti morti di una precedente epidemia di peste) riversate nelle CATACOMBE. Le montagne di ossa qui ritratte sono alte oltre dieci metri.

 

Qui sotto la tibia di una delle migliaia di vittime della peste, il cui corpo è ancora qui. I teschi non sono mai interi in quanto gli studenti di Medicina parigini, sin dagli anni '50 erano soliti frequentare questa insolita fossa comune per procurarsi crani per i loro studi: dagli anni '80 è diventato molto difficile trovare un teschio non frammentato o quanto meno non lesionato.

 

 

ZONA OSSERVATORIO / MONTSOURIS E MONTPARNASSE

TOMBE & BUNKER NAZISTA

 

ALTRE ESPERIENZE "SOTTERRANEE".....

 

AL DEPOSITO DELLE MICIDIALI V2

ALLA GROTTA DI ACQUAFREDA

ALLA GROTTA DELLA RANA

IN GROTTA IN CINA "BUDDAH'S CAVE"

 

 

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